L’esposizione a rumore può comportare una riduzione della capacità uditiva, temporanea o permanente.
Tra le malattie professionali più denunciate, vi sono infatti quelle relative all’apparato uditivo. E’ pertanto fondamentale effettuare una valutazione del rischio rumore ed elaborare misure di prevenzione e protezione adeguate al luogo di lavoro.
Lo stesso D.Lgs 81/08 impone che il datore di lavoro debba valutare l’esposizione a rumore dei lavoratori.
Ma, come fare per effettuare la valutazione del rischio rumore?
Si distinguono due modalità:
– valutazione del rischio rumore senza misurazioni attraverso l’ausilio di banche dati presenti in
letteratura ed approvate dalla Commissione Consultiva Permanente;
– valutazione del rischio con misurazioni fonometriche.
La prima modalità è senz’altro più veloce ed immediata, ed offre un significativo apporto per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza, nonché fornisce uno strumento per la valutazione del rischio in questione ai sensi dell’art. 91 comma 56-bis del D.Lgs 81/08.
Ciò nonostante, la modalità più precisa e accurata si realizza attraverso misurazioni fonometriche, in quanto permettono di quantificare i livelli di Decibel nell’arco temporale delle otto ore lavorative, restituendo valori di fondo e di picco che, confrontati con i valori limite definiti per legge, danno un’indicazione ancor più chiara circa le misure di prevenzione e protezione da adottare.
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A cura di Doriana Di Vittorio
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