I Lavori a Caldo: misure tecniche, organizzative e procedurali
I “ Lavori a Caldo” (LAC) possono essere definiti come un’attività, temporanea o permanente, che, per la sua esecuzione, comporta l’uso di fiamme libere o è tale da produrre calore e scintille.
Questi lavori includono le attività di saldatura, saldobrasatura, molatura, taglio, ecc. che, possono essere eseguite in un sito all’interno dei processi di produzione, degli interventi di manutenzione (ordinaria e straordinaria), in caso di nuove realizzazioni e durante gli interventi in caso d’emergenza.

Le buone prassi richiedono da tempo l’adozione di una procedura per la gestione dei LAC che comprenda anche l’emissione di uno specifico “Permesso di Lavoro” (PL) per l’esecuzione degli stessi. Esistono metodologie e procedure di lavoro per queste attività che, sulla base di precisi protocolli, sono in grado, se applicate, di ridurre al minimo i rischi di danno sia per gli esecutori che per le strutture in cui le lavorazioni avvengono.
La procedura va applicata, ovviamente, non solo ai lavori svolti dal personale dipendente dell’azienda all’interno della quale vengono eseguiti i lavori ma anche e soprattutto alle attività svolte dalle imprese in appalto.
Ampiamente confermato dalle statistiche disponibili è che la mancata gestione procedurale dei LAC è la causa primaria di molti degli incendi che si sviluppano nelle aziende con gravi danni anche per il personale coinvolto e riconducibile, in oltre la metà dei casi, proprio all’operato delle imprese appaltatrici e alla pianificazione e programmazione delle attività lavorative. Si deve inizialmente valutare, così come chiaramente indicato all’art. 15 del D. Lgs. n° 81/2008 (Misure generali di tutela), la possibilità di eliminare o ridurre al minimo l’esecuzione di LAC; se ciò non fosse possibile, e ciò avviene nella stragrande maggioranza dei casi, l’alternativa è quella di definire all’interno del sito delle apposite aree riservate ed isolate dedicate all’esecuzione di questa particolare attività. In questo caso, è opportuno che le aree dedicate siano contenute e delimitate da teli protettivi anticalore o da strutture almeno REI 60, dotate di estintori in numero adeguato, sistemi di aspirazione e tenuta sempre libere da materiali combustibili nonché isolate dal resto dell’ambiente.
In alternativa, si potrà eseguire l’attività in un’altra zona ma con il vincolo di essere posta ad una distanza di almeno dieci metri da strutture, materiali, attrezzature e posti di lavoro fissi nonché sempre dotata di estintori in numero adeguato e sistemi di aspirazione mobili.

Molto spesso, non è possibile posizionare le attrezzature di lavoro ed i materiali su cui è necessario intervenire all’interno dell’area dedicata; in questo caso, è opportuno valutare preventivamente come intervenire per eseguire il lavoro programmato, ad esempio pianificando questi lavori, quando possibile, durante i periodi d’inattività di un sito, limitando al massimo l’uso delle fiamme libere anche mediante la scelta delle attrezzature con cui intervenire e poi, prima dell’esecuzione del vero e proprio intervento, coprendo con teli protettivi anticalore tutto ciò che, presente nell’area interessata dai lavori, invece combustibile lo è.

Si ritiene utile, al fine di facilitare l’applicazione di tutto quanto sopra esposto, fornire un elenco di una serie di precauzioni indispensabili per ridurre al minimo i rischi d’incendio ed i conseguenti rischi per la salute e la sicurezza del personale coinvolto.

A cura di Ilaria Sartori

Formati con Velino.
Contattaci per maggiori informazioni. +39 0746.201798   +39 351.5871404

Via Santa Cecilia, 7 – 02100 Rieti

 

Su https://www.velinoconsulenze.it/formazione/ trovi corsi di formazione che prevedono il rilascio di un attestato conforme al D. Lgs. 81/08 e ss.mm.ii.